giovedì 18 dicembre 2008

Giovedì 18 Dicembre - Rassegna "Banana Meccanica"


È ancora una volta il cervello il protagonista del cinema surreale di Michel Gondry. Il cervello che dimentica in Se mi lasci ti cancello, e quello che si abbandona al sonno nell'Arte del sogno. Viaggio nella memoria per Jim Carrey per rielaborare una relazione affettiva, e viaggio nel sogno per Gael García Bernal per vivere un sentimento amoroso non corrisposto nella veglia. Il motore del suo cinema è il cuore, la pulsione amorosa è invece il combustibile che produce confusione e confonde i piani, passato-presente, sogno-realtà, raddoppiando i livelli rappresentativi e quelli narrativi. Se il film precedente ipotizzava la cancellazione dei ricordi traducendo visivamente gli script creativi e spiazzanti di Kaufman, L'arte del sogno penetra l'immaginario onirico del protagonista, interpretando i sogni di Gondry, sceneggiatore di se stesso. Il regista firma e gira dunque il suo film più personale e delicato, esprimendo tutto lo stupore e lo splendore (eterno) della sua mente "immacolata". Sviluppando un'idea applicata sommariamente al video Everlong dei Foo Fighters, Gondry recupera l'elemento onirico lasciandolo libero di sconfinare nella realtà, interrotta da una scenografia artigianale e incantevole, erede dell'animazione praghese. Pupazzi meccanici, macchine del tempo che conducono a un passato lontano soltanto due secondi, trasmettitori del pensiero, sono stupefacenti marchingegni gondryani che interagiscono con gli attori creando l'illusione di un sogno di cellophane. L'inesperienza sentimentale del protagonista si materializza nel prezioso "dilettantismo" scenografico dentro al quale Gondry confronta i sessi, racconta l'amore inevaso, sostiene la bellezza di un'idea. Da sognare a occhi aperti. (da mymovies.it)
L'ingresso è consentito esclusivamente ai soci ed è gratuito
Vi aspettiamo

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